Le forme di rappresentazione artistica in un territorio come quello del Golfo della Spezia e delle Cinque Terre sono strettamente correlate alle vicende storiche che si sono verificate nei secoli.
Il Golfo dei Poeti e i borghi di Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al Mare possono vantare un'attività artistica che si manifesta soprattutto negli edifici a carattere religioso ed in generale nell'architettura delle abitazioni e delle fortificazioni.
La Chiesa di San Giovanni Battista a Riomaggiore
Ma andiamo con ordine. Nei pressi del territorio di La Spezia, nel tratto che più ad est confina con la Val di Magra e più a nord con la Val di Vara, sono state ritrovate varie statue stele, risalenti al neolitico. Le statue stele sono speroni di roccia per lo più arenaria che sono state accuratamente levigate e poi primitivamente scolpite per conferire loro un aspetto antropomorfo. L'uso e i motivi della creazione delle statue stele sono ancora avvolti nel mistero, probabilmente si tratta di statue ad uso religioso, rappresentazione di dee e dei.
Ai tempi della colonizzazione romana del territorio risale invece la Villa del Varignano, rinvenuta dopo alcuni scavi in Località Le Grazie, a pochi chilometri da Portovenere. La Villa del Varignano sorgeva su quello che probabilmente era un fondo agricolo a ridosso del mare, in una posizione favorevole probabilmente per la coltivazione di vite e olivi. Disponeva inoltre di una piccola darsena privata e rappresenta pertanto uno splendido esempio di residenza di campagna e di residenza al mare (villa rustica e villa maritima). All'interno della villa si possono ancora ammirare frammenti di mosaici negli atri compluviati pavimentati.
Dopo la caduta dell'impero romano ed in seguito alla cristianizzazione, nel primo entroterra del Golfo della Spezia si verificò un periodo di colonizzazione monastica, periodo del quale rimangono antichi conventi e oratori che spesso sono stati inglobati in strutture religiose di epoche successive. In particolare, i borghi delle Cinque Terre hanno tutti un santuario situato nel primo entroterra. Molti di questi santuari sono in stile gotico ma sussistono su fondamenta e mura romaniche, risalenti proprio all'anno Mille. Alcuni esempi di strutture religiose monastiche in stile romanico – o almeno i resti – si trovano sulle isole Palmaria e Tino presso Portovenere.
Nel corso dell'XIII secolo, con il consolidarsi del dominio genovese sulla riviera spezzina, molti edifici religiosi subirono rimaneggiamenti ed ampliamenti. Pertanto, si affermò anche nella Riviera del Levante lo stile gotico ligure, in cui le facciate delle chiese sono in marmo bicolore, tipicamente marmo bianco e marmo nero (ma vi sono anche chiese con ardesia e serpentino, vista l'abbondanza di cave nei dintorni di Levanto). Caratteristica del gotico ligure è anche il rosone, posto generalmente sul portone principale d'ingresso, portone che spesso è a forma ogivale. Alcuni rosoni delle chiese parrocchiali dei borghi delle Cinque Terre sono di pregevole intaglio, per alcuni è addirittura possibile pensare ad un'attribuzione a Matteo e Pietro da Campilio, scultori molto attivi nel territorio ligure nel Trecento.
La Chiesa di San Lorenzo a Manarola
L'interno delle chiese, le cui facciate esterne sono prettamente in stile gotico, può risalire sia al Trecento o Quattrocento oppure essere frutto di rimaneggiamenti successivi. Non pochi sono i casi in cui le mura e gli arredi interni possono essere fatti risalire all'epoca barocca. Negli oratori e nelle chiese parrocchiali di Portovenere, Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al Mare si possono trovare pregevoli affreschi e tele risalenti al Trecento e Quattrocento. Assieme a questi soggetti a carattere religioso (quadri di Madonne e Santi), si possono anche ammirare splendidi crocifissi lignei. A Vernazza, ad esempio, la chiesa parrocchiale di S. Margherita d'Antiochia ospita un crocefisso ligneo del Tardo Seicento – Inizio Settecento attribuito ad Anton Maria Maragliano
Una nota a parte merita l'architettura dei borghi, anch'essa legata al destino della Repubblica di Genova. Le case torri arroccate su speroni rocciosi che si innalzano in verticale costituiscono, oltre ai castelli e alle fortificazioni, un esempio di architettura difensiva ad uso civile. Le case torri erano infatti comunemente abitate. Caratteristica delle case torri è la presenza di due ingressi, o meglio di un ingresso sul lato del mare e di un'uscita che guarda all'interno dell'abitato. L'uscita poteva essere utilizzata come rapida via di fuga in caso di attacco di pirati saraceni o di eserciti ostili. Il dedalo di carrugi, le ripide scalinate che si fanno strada nella roccia dovevano rallentare l'avanzata degli invasori. In corrispondenza dei periodi di maggior benessere economico, si trovano case torri arricchite da elementi decorativi, come colonnati, porticati e piccole logge.
Il clima mite e il panorama sul mare, il fascino di borghi come Lerici e Portovenere ha nell'Ottocento ispirato poeti del calibro di Shelley e Byron. Deriva dalla loro presenza in questo territorio nella prima metà dell'Ottocento il nome “Golfo dei Poeti”, definizione data a posteriori ma che ben descrive come la Riviera Spezzina sia poi diventata un luogo di ispirazione e un passaggio obbligato per gli intellettuali durante il loro “viaggio in Italia”.
Uno dei tanti versi di Montale che è possibile leggere lungo i sentieri di Monterosso
Tra gli ultimi artisti che omaggiarono le Cinque Terre delle loro opere occorre ricordare Telemaco Signorini, pittore fiorentino aderente alla corrente dei Macchiaioli. Letteralmente incantato da Riomaggiore, vi ritornò più e più volte.