Manarola alle Cinque Terre è frazione del borgo di Riomaggiore, sede del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Il fascino di Manarola consiste nella marina lunga e stretta sovrastata dalle tipiche case-torre che si innalzano dagli speroni rocciosi della costa.
Panoramica di Manarola (Foto di Andrea Moro andreamoro.blogspot.com)
Manarola, assieme a Corniglia, è il centro più “tranquillo” delle Cinque Terre, nel senso che il turismo si è sviluppato solo negli ultimi decenni. Il borgo mantiene la sua vocazione agricola e sussistono ancora gli antichi sentieri che conducono in alto verso gli orti, le vigne e gli uliveti.
Le origini di Manarola sono incerte. Le fonti più accreditate parlano della fondazione di Manarola nel corso del XII secolo da parte degli abitanti di Volastra - un borgo a mezzacosta ora frazione di Riomaggiore – che scesero a mare insediandosi nei pressi dell'attuale approdo.
Nei dintorni dell'approdo di Manarola
Altre fonti parlano di una fondazione ancora antecedente, da parte di coloni romani. Secondo queste fonti il nome Manarola deriverebbe dal latino Manium arula, ossia da “tempietto dedicato ai Mani”. L'origine del nome, però potrebbe essere totalmente diversa. Manarola potrebbe derivare da una forma dialettale Manaarea, ossia Magna Roea (Magna Rota), grande macina a ruota di un antico mulino ad acqua. Questa potrebbe essere l'origine più probabile del nome, poiché nella parte bassa del paese ci sono ancora le strutture di un mulino ad acqua, restaurato nell'ambito di progetti di conservazione dei beni monumentali del Parco Nazionale delle Cinque Terre.
Della Manarola medievale si sa per certo che fu territorio dei Vescovi di Luni, poi donato alla famiglia Fieschi da parte del papa Innocenzo IV. Nel 1276 passò dai Fieschi alla Repubblica di Genova, come molti altri centri abitati di questo tratto della Riviera Spezzina. Fu questo uno dei massimi momenti di espansione della Repubblica Genovese e contribuì alla costruzione della fortificazione del castello, struttura già predisposta ai tempo del dominio dei Fieschi.
La piazza del borgo di Manarola (Foto di Andrea Moro andreamoro.blogspot.com)
Il borgo, arroccato su uno sperone roccioso si snoda fino al litorale lungo il corso del torrente volastra ora coperto che ne definisce l'asse principale ortogonalmente al quale si dipartono una serie di stretti vicoli lastricati in pietra e ripide scalinate che raggiungono gli orti
Chi ha la possibilità di alloggiare a Manarola, può rendersi conto di come le case torri abbiano due entrate, una sul mare e una sui carrugi interni. L'ingresso sull'interno serviva anche come uscita di emergenza in caso di attacco dal mare. I carrugi collegati a tratti da ripide scalinate, si sviluppano pressoché ortogonalmente al torrente Volastra ora coperto da Via Discovolo.
In posizione panoramica sull'abitato di Manarola, sorge la chiesa parrocchiale dedicata alla Natività di Maria Vergine. La chiesa è anche nota come chiesa di San Lorenzo. La struttura risale al 1338 ed è un esempio di costruzione religiosa in stile gotico. Infatti, la facciata presenta il classico rosone con fini decorazioni.
La chiesa di San Lorenzo a Manarola
I critici sono propensi nell'attribuire il pregiato intaglio del rosone ai campionesi Matteo e Pietro da Campilio, scultori molto attivi nella Lunigiana fino alla Val di Vara intorno al Trecento. A Matteo e Pietro da Campilio si deve, per certo, il rosone della chiesa di S. Pietro presso Corniglia, che risale proprio all'incirca allo stesso periodo della costruzione della parrocchiale di Manarola. Al di sotto del rosone in marmo, si apre il portale ad ogiva le cui decorazioni risalgono al trecento. L'interno della chiesa parrocchiale è strutturato sulla tipica pianta basilicale ed è suddiviso in tre navate. La struttura gotica originaria fu ristrutturata in epoca barocca e poi successivamente a fine novecento. Il restauro di fine Novecento si è occupato di riportare alla luce alcune interessanti strutture di epoca e forme gotiche. L'interno ospita poi, nella navata centrale, un Crocifisso dipinto probabilmente nella seconda metà del secolo XV. Sulla parete della navata sinistra è invece possibile ammirare un trittico del Quattrocento: S. Lorenzo fra i SS. Antonio Abate e Bernardino (ricordiamo che, infatti, la chiesa parrocchiale è anche detta Chiesa di S. Lorenzo). Infine, dietro all'altare maggiore è collocato un polittico del XV secolo: Madonna e Santi
Presso la chiesa parrocchiale di S. Lorenzo parte un passaggio pedonale che si snoda fra terrazzamenti a viti e ulivi e che sale ripida a Volastra. Il borgo di Volastra, frazione di Riomaggiore, si trova a circa 300 metri sul livello del mare, il sentiero che lo congiunge a Manarola ha un dislivello di circa 200 metri. La struttura del borgo è ancora molto simile alla struttura originaria del paese – paese da cui la discesa a valle degli abitati contribuì alla fondazione di Manarola – ossia di centro abitato arroccato a mezza costa e disposto lungo le curve di livello del suolo. A Volastra è possibile visitare il santuario di Nostra Signora della Salute, costruzione del XII secolo di cui conserva nella facciata lo stile romanico.
La Via dell'Amore, il sentiero che congiunge Manarola da Riomaggiore, è un sentiero incluso nel Parco Nazionale delle Cinque Terre. Si snoda lungo la costa, donando un suggestivo panorama del tratto di mare di fronte a questa zona della Riviera Spezzina.
La Via dell'Amore (Foto di Andrea Moro andreamoro.blogspot.com)
L'origine della Via dell'Amore si deve alla costruzione della linea ferroviaria Genova-La Spezia. Durante i lavori per il raddoppio della linea vi era la necessità di conservare la dinamite lontano sia da Manarola che da Riomaggiore. Fu quindi costruita una polveriera circa a metà strada raggiugibile da due sentieri (uno da Manarola e uno da Riomaggiore), sentieri che scavati nella roccia rimasero percorribili anche dopo lo smantellamento della polveriera al termine dei lavori.