Proveniendo da La Spezia, Riomaggiore è il primo borgo delle Cinque Terre che si raggiunge. E' la sede del Parco Nazionale delle Cinque Terre, ed è un borgo dal fascino particolare, che colpì artisti e poeti che trovarono nel soggiorno a Riomaggiore fonte di ispirazione per le loro opere.
Riomaggiore visto dal mare
Il pittore Telemaco Signorini, uno dei principali esponenti della corrente dei Macchiaioli, fu uno di questi e dal 1860 in poi si soggiornò spesso a Riomaggiore. Riomaggiore viene ricordata con queste parole:
"Andai con due amici pittori nel 1860 a Spezia...; ci facevano pregustare il mare, davvero, le selvagge scogliere della riviera ligure che, da San Pietro di Porto Venere, si vedono a ponente, giù giù dal forte della Castellana, defilare all’orizzonte e scendere a picco nel mare fino alla punta del Mesco...
Sotto a noi, a milleduegento metri, a’ piedi del monte che scendeva a picco nel mare, la punta del Cavo; di là, movendo a ponente verso Genova, la punta del Mesco; e in questa vasta insenatura, in cinque piccoli golfi, cinque paesi, le Cinque Terre."
Telemaco Signorini
Il fascino di Riomagiore si può apprezzare soprattutto giungendovi via mare, dove la vista si apre sulla marina - su cui insiste l'approdo di barche e traghetti - e sulla schiera di antiche case torri dipinte con colori pastello. Sbarcando a Riomaggiore si resta affascinati dall'alternarsi di viuzze, di stretti passaggi, di ripide scalinate con un gioco romantico di luci ed ombre. Un tempo paese di marinai, ha visto negli ultimi decenni del secolo scorso uno sviluppo turistico senza precedenti, che ha determinato contestualmente un sostanziale mutamente del tessuto urbano di Riomaggiore.
Riomaggiore e la sua caratteristica disposizione strutturale
La tradizione fa risalire la fondazione di Riomaggiore al secolo VIII, quando un gruppo di greci sfuggì alla persecuzione iconoclasta dell'imperatore Leone III di Bisanzio, detto l'Isaurico. Sempre secondo la tradizione, non si insediarono nei pressi del mare, ma preferirono rifugiarsi nella zona di crinale a partire da Punta Montenero.
Le prime testimonianze storiche accertate riguardano l'appartenenza di questi “borghi” di crinale al feudo degli Obertenghi, che già dominava su Portovenere e su Levanto.
Durante il medioevo, il territorio fu feudo dei Fieschi e poi passò alla Repubblica di Genova intorno al 1276. In quest'epoca, il nucleo di Riomaggiore era già formato ed era situato presso l'attuale marina. Con il dominio genovese su questo tratto di costa, il mare era più “sicuro” e non si sentiva la particolare necessità di proteggersi dalle invasione dei pirati saraceni.
Riomaggiore è quasi un monumento a cielo aperto, con le sue case torri dalla caratteristica di avere due entrate, una a mare e una sulle viuzze all'interno.
Veduta dalla piazza della Chiesa di S. Giovanni Battista
La sicurezza dei mari che aveva permesso la discesa a valle degli abitanti delle terre di crinale fu sempre stata “temporanea” e l'uscita verso l'interno del paese era necessaria come via di fuga alternativa.
L'asse principale dello sviluppo dell'abitato è costituita dalla valle del Rio Major, ruscello impetuoso ad oggi coperto. I percorsi pedonali che si diramano dalla marina seguono all'incirca le linee di livello del terreno e sono pertanto ortogonali al corso del Rio Major.
Dopo la costruzione della ferrovia, Riomaggiore ha visto, oltre all'aumentare del flusso turistico, l'aumentare delle costruzioni, che dal punto di vista estetico si armonizzano – non sempre bene – con il vecchio tessuto urbano.
La chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista venne costruita nel 1340 per volontà del vescovo di Luni, il vescovo Antonio Fieschi, così come ricordato da una lapide sul fianco destro. La costruzione di una chiesa di questo tipo testimonia l'importanza del borgo di Riomaggiore, probabilmente dovuta allo sviluppo della coltivazione delle vite, già all'epoca sui tipici terrazzamenti. Dal punto di vista architettonico, la chiesa di S. Giovanni Battista presenta monofore e portali a ogiva e rilievi proto-romanici probabilmente riutilizzati da altre strutture religiose. Pregevole è anche il rosone traforato, recuperato durante il restauro del 1870 che si occupò di rifare completamente la facciata principale perché soggetta a crolli.
La Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista
L'interno della chiesa è a 3 navate suddivise da archi a ogiva insolitamente alti rispetto alle costruzioni della zona.
Tra le opere ivi contenute sono di particolare interesse la Predicazione del Battista, una tela del Fiasella, un trittico Madonna col Bambino e SS. Rocco e Sebastiano (tempera sul legno del Quattrocento) e un Crocifisso ligneo di Anton Maria Maragliano. Di epoca più recente, un organo meccanico Agati.
L'oratorio dei Disciplinati si raggiunge a partire dalla chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista, proseguendo per via del Santuario. L'oratorio risale al secolo XVI e ospita sull'altare un trittico a tempera: la Madonna col Bambino fra i Ss. Giovanni e Domenico risalente alla seconda metà del 1400.
I ruderi del Castello di Riomaggiore si trova in posizione Nord Ovest, sul colle di Cerricò, colle dal quale si gode una splendida vista sul Capo Montenero, sulla costa e su un ampio specchio di mare. Il Castello fu una fortificazione militare del XIII secolo, ampliata e rimaneggiata nei secoli successivi per opera dei Fieschi e dei Genovesi. Di base quadrata, presenta ancora oggi parte della cinta muraria e due torri circolari.
Le Cinque Terre sono proverbiali per il loro isolamento, dovuto all'estrema difficoltà di raggiungerle via terra. Con la costruzione della ferrovia Genova - La Spezia, il proverbiale isolamento è venuto meno, almeno sulla carta. Accanto ai lavori per la ferrovia, partì anche il progetto di costruire una strada a mezza costa per collegare i vari borghi delle Cinque Terre. Questa strada è stata completata per il tratto che va da Riomaggiore alla sua frazione Manarola, tratto noto con il nome di “Strada dell'Amore”.
Si tratta di un sentiero pedonale da cui si godono scorci panoramici veramente suggestivi. La strada o “Via dell'Amore” è compresa nel Parco Nazionale delle Cinque Terre e il suo accesso ai turisti prevede il pagamento di un piccolo pedaggio.